lunedì 1 settembre 2008

anche se ti chiami Calatrava

Anche se ti chiami Calatrava, non puoi fare tutto da solo. Ma nemmeno se ti chiamassi Leonardo. Nella complessitá non esiste piú il mito dell'onniscienza: assoldo Leonardo perché mi faccia quel progetto, lui sa tutto, magari pagheró caro ma avró il risultato voluto. E se ingaggio quell'amministratore delegato risano la mia azienda. Semplice, semplicistico.

Ma, anche se ti chiami Calatrava, non puoi fare tutto da te. Perché progettare significa multiple connessioni, discipline intersecate e fattori e interessi a volte contrastanti da unire in un tutto sistemico. Per cui magari a Venezia puoi fare un ponte bellissimo, ma inadatto per i disabili.

Cito, da First Draft, e sottoscrivo:

Di questi tempi, abbiamo capito, almeno a parole, che l’innovazione non è un fatto semplicemente ingegneristico, né un processo da limitare a qualche ufficio con l’etichetta R&D. Innovare significa farsi carico dei significati che un prodotto porta con sé, soprattutto ascoltando coloro che questo prodotto lo dovranno usare. Non perché l’ascolto è un gesto di carità cristiana, ma perché l’utilizzatore di un servizio ha una sua intelligenza e magari qualche proposta la può pure fare.

Progettare nella complessitá é muoversi nell'eco-sistema dell'innovazione, facendo rete con tutti gli attori in gioco. Sono sempre di piú e, quindi, l'innovazione puó diventare molto faticosa, a volte frustrante. Ma, anche se ti chiami Calatrava, é importante che tu lo capisca. Resterai Calatrava solo se sarai disperso, sarai molti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso che per il ponte non sia un problema di innovazione. Calatrava, forse perchè spagnolo, non ha considerato l'unicità del luogo in cui stava costruendo ed è noto come si debba costruire a Venezia ma chi ha dato la commessa pensava che Calatrava fosse in grado di trovare la soluzione migliore solo perchè considerato il migliore al mondo... nel pubblico si ha sempre idea che manchino risorse (investimenti) e che un approccio schematico preso a caso vada sempre e comunque bene.

Unknown ha detto...

certo, anche il tema del contesto fa parte della complessitá. Sappiamo bene che é necessario considerare l'accoppiamento strutturale di ogni sistema con il proprio ambiente, affinché ci sia una co-evoluzione sostenibile. E'un altro aspetto da tenere in considerazione facendo innovazione, creando nuovi prodotti (in questo caso un ponte). Il prodotto che creiamo deve essere in grado di co-evolvere con l'ambiente.
Siamo proprio nell'eco-sistema dell'innovazione.
Grazie per lo stimolo,
Luca

Unknown ha detto...

Ciao Luca, complimenti per il Blog!

Non è esattamente facile parlare di emergenza in un contesto culturale come quello italiano, perciò complimenti anche per questo.

Sono arrivato qui seguendo un link per "More is different". Dato che io mi occupo di progettazione (e insegno all'università) e considero l'emergenza un passaggio indispensabile per comprendere la realtà mi piacerebbe linkare il tuo blog nel mio, se sei daccordo.

Un saluto,

Alessio

Unknown ha detto...

Grazie Alessio!
Ho dato un'occhiata ai tuoi blog e, anche se partiamo da prospettive ed esperienze diverse, le comunanze sul tema dell'emergenza ci avvicinano.
Complimenti per la tua ricerca e ti ringrazio se segnalerai il mio blog sul tuo,
a presto
Luca